22 giugno 2018
Dall’armadietto della cancelleria, Redazione Scorretta
Ho perso il conto dei giorni e delle stagioni.
Qui nell’armadietto della cancelleria le ore passano lente e uguali, ho iniziato a disegnare la copertina di questo numero che faceva un freddo cane e ora fa un caldo porco. A bestie, me compresa, stiamo messi bene; almeno ragni, topi ed altri sconosciuti mi tengono compagnia.
Là fuori non ho idea di cosa accada. Il vociare si fa sempre più pacato. Il rumore dei tacchi della tizia che sembra l’unica in grado di tenere testa a tutti e tutto scandisce approssimativamente il ritmo, ma vai a sapere. Oggi qualcuno, una mano benevola, ha fatto scivolare il cartaceo dell’ultimo numero dentro l’armadietto. Me lo rigiro incuriosita, questo numero pieno di strade. Mai capite poi le strade, io, la loro smania di portare da qualche parte, chissà dove e chissà come e chissà poi perché. Non sarei una buona strada, decisamente no. Sarei una strada interrotta, forse. Una di quelle che quando le cerchi con il navigatore trovi solo un punto rosso nel bel mezzo del nulla.
Però leggiamocele, ‘ste strade altrui, chissà che non forniscano una qualche plausibile traiettoria.
Dalla copertina scivola un post it.
Annotato a mano c’è il prossimo tema.
Tempero la matita, per le strade c’è tempo, se c’è una cosa che non manca dell’armadietto della cancelleria, è il tempo.
S.P.
Per scaricare la versione pdf clicca qui : SCM11 – Strade
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Taccuino di un reporter scorretto 